“Green is the new black”: l’importanza della moda eco-sostenibile

insegna vintage di un negozio

“Avere la terra e non rovinarla è la più bella forma d’arte che si possa desiderare”. Con queste parole il grandioso artista Andy Warhol puntava i riflettori su un argomento tanto importante quanto attuale: la sostenibilità, la tutela e il rispetto dell’ambiente che ci circonda.

Oggi più che mai è fondamentale attuare un cambiamento etico, culturale e sociale per ottenere soluzioni efficaci, per raggiungere obiettivi meravigliosi e per salvare il nostro pianeta. Un cambiamento che interessa ogni singolo settore economico, soprattutto quello della moda.

Proprio questo settore, dopo quello petrolifero, è il più inquinante al mondo: per questo è necessario adottare nell’immediato strategie volte ad una riduzione notevole dell’inquinamento ambientale. Ed è la direzione che tanti brand, anche quelli più noti e famosi, stanno percorrendo.

Comprare più abiti usati, dedicarsi al riciclo degli stessi e dare spazio alla propria creatività: vediamo nel dettaglio come la moda eco-sostenibile possa migliorare non soltanto la tua vita quotidiana, ma soprattutto tutelare e rispettare l’ambiente, la natura e l’intero pianeta.

Perché la moda inquina? I dati parlano chiaro

Il 14 marzo del 2019 all’Environment Assembly a Nairobi, in Kenya, l’Onu (L’Organizzazione delle Nazioni Unite) ha presentato il programma “Alliance for Sustainable Fashion”. Un’attenta analisi, uno studio dettagliato con strategie precise, chiare e performanti per:

  1.     Ridurre l’inquinamento ambientale
  2.     Promuovere una nuova ideologia della moda
  3.     Tutelare i diritti dei lavoratori addetti a tali processi lavorativi (con conseguenze più o meno gravi sulla loro salute).

I dati confermano tutto ciò, basti pensare che ogni anni per produrre abbigliamento:

  1.     Si consumano 93 miliardi di metri cubi all’anno
  2.     Si utilizzano tantissime risorse idriche, spesso causandone la carenza
  3.     Il 20% delle acque reflue provengono proprio da questo settore, con un carico abbondante di sostanze chimiche.

Se aggiungiamo poi tutte le tonnellate di micro fibre elastiche per ogni lavaggio degli abiti, beh, capiamo quanto ogni giorno inquiniamo il nostro ambiente.

Un ulteriore dato da valutare attentamente è che in media le persone acquistano più del 60% di indumenti rispetto agli anni passati, che unito agli altri elementi sopra citati, rappresentano delle informazioni poco confortanti.

Per ridurre l’inquinamento delle falde acquifere, dell’aria e dei terreni, è necessario fare propri i principi della sostenibilità, dell’etica e del rispetto ambientale. Scopriamo insieme come!

Moda, riciclo e sostenibilità: le tre magiche parole da coordinare

Materiali riciclati, produzioni etiche, identità green. La moda sostenibile è la nuova tendenza del secolo. 

Scegliere di essere consumatori consapevoli è di fondamentale importanza per rispettare la meraviglia donataci dalla natura. Scegliere di seguire questa tendenza è la chiave di volta per garantire alle future generazioni un ambiente salutare, produttivo e magnifico. Scegliere di essere sostenibili è il gesto più grande d’amore per se stessi e per chi amiamo.

La prima soluzione che ci è stata data è quella di “comprare di meno”. Ma di certo non è quella più fattibile: come frenare il proprio spirito d’acquisto? E come chiedere a Isla Fisher di contenere la sua ossessione per lo shopping!

Per questo, vengono in nostro soccorso tutte le pratiche sostenibili, tra cui appunto il riciclo. Acquistare abbigliamento usato, rigenerare indumenti del passato in ottica del presente, riadattare vecchi tessuti per creazioni innovative: tante sono le indicazioni che andremo a darti per una vision sostenibile.

Scegliere processi eco-sostenibili

Quando acquistiamo un prodotto, non soffermiamoci soltanto sulla bellezza estetica del capo, ma interroghiamoci sul processo produttivo dello stesso. Basta fermarsi un secondo e chiedersi: è stato realizzato in ottica sostenibile? Le fibre sono biodegradabili e/o riciclabili? Sono stati rispettati i diritti dei lavoratori e tutelato l’ambiente? Se la risposta a tutte e tre le domande è sì, allora è il capo che fa per noi. Scegliere consapevolmente è il primo passo per una visione che sia sostenibile, produttiva ed etica.

Riciclare abiti, accessori e oggetti del passato

Il 6 maggio del 2020, grazie al report Fashion’s digital transformation, si evidenziava l’alto valore delle scorte in eccesso delle collezioni primavera/estate 2020, che ammontava a quasi 160 miliardi di euro al mondo. Con questo dato, si sottolineava l’importanza dell’upcycling e di come riciclare fosse l’alternativa più valida anche da un punto di vista economico. 

Ma cosa intendiamo per riciclo? Ideare, creare e realizzare abiti, accessori e oggetti di moda partendo da materiali esistenti, da abiti già strutturati, da tessuti non ancora utilizzati. Una nuova identità stilistica che deriva dalla combinazione di più elementi, dal mixaggio di tessuti e fibre per dar vita a qualcosa di unico nella storia. Pezzi unici e irripetibili, indumenti da una forte anima stilistica, da una vision altamente etica e sostenibile.

Rispettare se stessi, l’ambiente e i diritti dei lavoratori

La moda è sostenibilità, è etica, è rispetto per tutti i lavoratori. Quando parliamo di tendenza eco-sostenibile, facciamo riferimento anche e soprattutto a tutte le normative che tutelano le condizioni di lavoro a cui vengono sottoposti centinaia, migliaia e milioni di dipendenti. Non poche le notizie che evidenziano come in alcuni casi gli stessi siano vittime di sfruttamento nei posti di lavoro.  

Una tematica finita sotto la luce dei riflettori all’inizio degli anni 90 quando per la prima volta vennero fuori determinati episodi poco piacevoli che si presentavano nelle fabbriche produttive di determinate zone del mondo. 

Per una responsabilità etica, è necessario garantire un’alta trasparenza dei processi produttivi aziendali, grazie a delle verifiche continue, costanti e durature nel corso del tempo. Molteplici brand stanno percorrendo questa direzione: basti pensare alle tante collaborazioni con progetti umanitari, il cui obiettivo è appunto quello di incentivare lo sviluppo economico di comunità povere che versano in situazioni poco favorevoli a causa del sottosviluppo dei propri territori.

La moda eco-sostenibile: il progetto di Eileen Fisher

modelle-che-indossano-vestiti-vintage

Quando parliamo di moda eco-sostenibile, di riciclo e di visione etica, non possiamo che citare lei. La tanto amata designer di abbigliamento americana Eileen Fisher, che ha ideato, realizzato e messo in pratica un vero sistema di riciclo, basato sull’utilizzo di tessuti altamente ecologici, di fibre naturali e di materiali lavorati in maniera equa e solidale.   

In cosa consiste nello specifico il programma Renew:

  1.     Acquistare dell’abbigliamento usato dalle proprie clienti
  2.     Valutare lo stato degli indumenti ricevuti
  3.     Decidere di rivenderlo o riciclarlo per produrre nuovi capi

Un’iniziativa che ha riscosso un enorme successo: ogni settimana ricevono tra i 4000 e i 6000 indumenti. Un’iniziativa che al tempo stesso ha garantito un notevole guadagno economico: quasi 4 milioni di dollari.

Uno stile green, un progetto sostenibile per un guadagno notevole: tre motivi validi per seguire la tendenza dell’eco-sostenibile. 

3 motivi per cui scegliere la moda eco-sostenibile

Se ti stai chiedendo perché scegliere la moda eco-sostenibile ti diamo tre validi motivi per farlo.

Il primo è che grazie al tuo contributo eliminerai tutte le sostanze tossiche, prodotte dal settore tessile.

Il secondo è che sosterrai brand che hanno fatto dell’etica sociale, della sostenibilità e del green i loro principi cardini aziendali.

Il terzo è che sarai l’elemento decisivo di questa rivoluzione sociale, economica e ambientale per garantire un futuro migliore, preservando al tempo stesso lo stile e l’essere sempre all’ultima moda. D’altronde, green is the new black!